In Italia i disturbi da ansia sono tra i malesseri psicologici più diffusi. Si stima che almeno un italiano su 5 abbia sperimentato o sperimenti un disturbo d’ansia.
“Sono te stesso che urlo disperatamente e imploro di ascoltarmi, ti parlo dal profondo del tuo cuore, che scoraggiato cerca di farsi notare.
Quello che senti non è ‘tachicardia’, sono io, la tua Essenza, che vuole semplicemente venir fuori e vivere.”
(Le streghe vanno a letto presto di Carla Babudri)
Definizione
Quando si sente parlare di “ansia” tutti sanno che cos’è poiché tutti, almeno una volta nella vita, l’hanno sperimentata.
In generale, la sensazione di ansia è naturale e universale, generata da un meccanismo psicologico di risposta allo stress. Ha l’obiettivo di percepire anticipatamente un eventuale pericolo prima che questo arrivi e si mostri come tale. Il corpo umano si prepara proprio fisicamente e mentalmente ad una lotta o ad una fuga per far fronte all’ostacolo e/o al problema.
Quindi tale sensazione non è sempre negativa; alcuni studi hanno dimostrato che un certo grado di ansia è funzionale per un’ottima performance poiché è come se fosse una sorta di carburante per l’organismo che aiuta ad impegnarsi nei compiti del quotidiano.
Ansia come malattia
L’ansia è funzionale e protegge l’organismo quando si presenta come una reazione “normale” davanti ad un pericolo “realistico” e scompare quando questo non è più presente.
Al contrario, se il livello d’ansia è fortemente sproporzionato rispetto al rischio e alla gravità del possibile pericolo, e se continua anche quando questo non esiste più, la reazione diventa nociva e disfunzionale per il soggetto in questione.
Nello specifico, l’ansia diventa un problema quando interferisce con la quotidianità, impedendo al soggetto di svolgere normalmente alcune attività, sia personali che lavorative.
Di fronte a queste difficoltà, si può reagire mettendo in atto molte strategie, dette di evitamento; ma facendo ciò non si fa altro che aggirare l’ostacolo, che molto presto, comparirà sotto un’altra forma.
Ansia: disturbi fisici
Tale problematica si riconosce da alcuni sintomi che coinvolgono il corpo, generando veri e propri dolori da ansia, tra i quali più frequentemente vengono riportati:
- mancanza di respiro, tecnicamente definita dispnea, con sensazione soggettiva di “fame d’aria” e di soffocamento;
- tachicardia o palpitazioni, spesso associati a dolori al torace;
- aumento della sudorazione oppure brividi, legati a repentini cambiamenti della temperatura corporea e della pressione;
- rossore al viso e talvolta all’area del petto;
- capogiri, sensazione di stordimento, debolezza con impressione di perdere i sensi;
- parestesie, più comunemente rappresentate da formicolii o intorpidimenti nelle aree delle mani, dei piedi e del viso;
- nausea, sensazioni di chiusura alla bocca dello stomaco o di brontolii intestinali;
- tremori fini o a scatti.
Come curare l’ansia
Nel momento in cui l’ansia diventa disfunzionale, pervasiva e difficile da gestire, la prima cosa per imparare a gestirla è sicuramente riconoscerla.
Per fare ciò è importante rivolgersi ad un professionista che sarà in grado di aiutare il soggetto nel riconoscimento dell’ansia; la psicoterapia porta a prendere consapevolezza dei bisogni sottostanti alla patologia, perentrare in contatto con il proprio sè più autentico.
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Dott.ssa Martina Crespi
Per approfondire:
- Carla Babudri, 2018, Le streghe vanno a letto presto. Insights di saggezza ancestrale per le donne moderne, Unsolocielo