Anoressia e bulimia spesso insorgono durante l’adolescenza, momento delicatissimo in cui il bambino subisce notevoli trasformazioni per diventare adulto.
Questo periodo di transizione può essere vissuto con serenità oppure con preoccupazione e sconforto portando l’adolescente a manifestare, anche attraverso il corpo, questo disagio.
Anoressia, bulimia e amore
La solitudine e la mancanza di forti modelli di riferimento possono essere una delle cause scatenanti di bulimia e anoressia. I disturbi del comportamento alimentare sono la manifestazione corporea di una sofferenza dovuta ad una mancanza nella sfera affettiva.
“L’anoressia e la bulimia sono il sintomo tangibile di un dolore che non si vede, di un disagio psicologico lungamente incubato, segno di una crepa nella memoria o nella vita famigliare. La persona anoressica e la persona bulimica sono come il gatto dei cartoni animati che inseguito dal grosso cane del quartiere si arrampica velocemente in cima a un albero, per cercare il rifugio e la protezione che non saprebbe trovare altrove. Da lassù guarda con sufficienza e sollievo ciò che dal basso lo minaccia. Da lassù è sicuro di avere un controllo totale, a trecentosessanta gradi, del mondo sottostante. In più, se scendesse dovrebbe anche fare i conti con ciò da cui si era messo al riparo.”
(Fabiola De Clercq, 1998, Fame d’Amore, Rizzoli)
Bulimia e depressione
Nel momento in cui la malattia prende forma, alcuni fattori entrano in gioco allo scopo di alimentare e mantenere la malattia stessa.
Emozioni negative come tristezza, ostilità, ansia, paura e vergogna, infatti, possono essere tenute sotto controllo dall’adolescente attraverso l’alimentazione. Ad esempio, chi soffre di bulimia nervosa o disturbo da binge eating (da alimentazione incontrollata) impara gestire le difficoltà ingerendo grandi quantità di cibo.
Inoltre, durante questa fase di passaggio e di transizione, l’adolescente può crescere con l’ossessione dell’apparenza, non sentendosi mai adeguato e soddisfatto di sé. Ciò può determinare vissuti di insicurezza e scarsa autostima, spingendo molti a cercare sul web suggerimenti e consigli per avere un corpo perfetto. In questi siti (“pro ana” o “pro anoressia”) la perfezione si identifica con l’estrema magrezza.
I genitori
Per i genitori è veramente difficile e faticoso stare dietro a tutto ciò che succede in rete. E’ importante però che conoscano opportunità e rischi delle varie app e l’uso che i propri figli fanno dello smartphone. I ragazzi hanno bisogno di essere educati sin da piccoli e di avere una guida che funga da filtro rispetto ai contenuti presenti sul web.
I genitori, inoltre, devono essere molto attenti nel cogliere tutti i segnali d’allarme che possono indicare la presenza di un malessere nel figlio; possono essere segnali a livello comportamentale e/o del canale non verbale.
Bisogna ascoltare i figli, dando sempre importanza a quello che hanno da dire, anche se ciò può sembrarci qualcosa di banale e inutile. Ciò per rafforzare il legame genitore-figlio e trasmettergli la nostra presenza anche di fronte alle difficoltà.
Come uscire dalla bulimia e dall’anoressia
Ciò che risulta essere importante per queste manifestazioni di disagio è il chiedere aiuto, rivolgendosi ad un professionista; curare l’anoressia e la bulimia con la psicoterapia è il primo passo verso la guarigione. E’ necessario un percorso per conoscersi profondamente, ristabilire la fiducia in sé stessi e tornare a volersi bene.
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Dott.ssa Martina Crespi
Per approfondire:
- Fabiola De Clercq, 1998, Fame d’Amore, Rizzoli